Annelies Štrba (*1947) è un’osservatrice e una maga: cattura momenti fugaci e crea immagini oniriche; vita e arte confluiscono l’una nell’altra. Quando i suoi figli erano piccoli, la macchina fotografica era parte integrante della vita familiare di tutti i giorni. Di notte, la madre sviluppava le sue stampe nella camera oscura. Nel corso del tempo, Annelies Štrba ha iniziato ad acquisire nuove tecniche e forme di presentazione, come dimostrano i video prodotti negli anni ’90 e i dipinti realizzati su fotografie stampate su tela. Mentre i lavori analogici della prima fase giocano con un’estetica istantanea, i fotogrammi video e le fotografie digitali raggiungono l’intensità dei dipinti espressionisti.

La collezione della Fondazione svizzera per la fotografia comprende un ampio numero delle prime tele fotografiche in bianco e nero e delle fotografie a colori di Štrba, le quali mostrano non solo scene d’intimità familiare, ma anche facciate desolate di prefabbricati e grattacieli.

La mostra retrospettiva, il cui titolo cita una poesia di Emmy Hennings, presenta queste opere per la prima volta in assoluto: esse si posizionano attorno a due nuove proiezioni di quei cicli di lavoro con cui Annelies Štrba ha tradotto in immagini la sua visione della famiglia: Shades of Time riassume le fotografie realizzate tra il 1974 e il 1997 e illustra la crescita dei figli Sonja, Samuel e Linda. Noonday è dedicata ai figli dei suoi figli. L’intreccio dei tempi diventa piuttosto palpabile nella sintesi di questa serie. Gli immaginari, contraddistinti dalla soggettività e dall’intuizione, si combinano per formare un cosmo omnicomprensivo.