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Fotostiftung Schweiz
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Grüzenstrasse 45
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Rosellina – Vivere per la fotografia

26.08.2023–28.01.2024
Fotostiftung Schweiz
Ritorno

Rosellina – Vivere per la fotografia

26.08.2023–28.01.2024
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In qualità di membro fondatore della Fotostiftung Schweiz e Direttrice di Magnum Schweiz, Rosellina Burri-Bischof (1925-1986) ha ricoperto un ruolo centrale nella storia della fotografia svizzera. Le numerose mostre fotografiche riflettono il suo lavoro pionieristico nella comunicazione e promozione della fotografia. L’impegno di questa figura carismatica viene presentato e riconosciuto con scatti fotografici, documenti e corrispondenze del Rosellina Archiv.

“Probabilmente non c’è mai stato un nome all’altezza di quello di Rosellina Burri-Bischof, che nel nostro Paese rimane legato alla fotografia in modo accattivante, fantasioso e impattante”, scrive Hugo Loetscher nel 1986. Insieme al Rosellina Archiv, La Fotostiftung Schweiz rende omaggio all’importante contributo di Rosellina Burri-Bischof (1925–1986) alla fotografia svizzera, in concomitanza con la mostra Werner Bischof – Unseen Colour. La mostra è a cura di Tania Kuhn, Rosellina Archiv, Werner Bischof Estate e Alessa Widmer, dottoranda presso l’Università di Zurigo.

Rosa Helene Mandel, detta anche “Rösli”, è cresciuta a Zurigo come figlia unica di Anna Prazak, di nazionalità ceca, e di Moses Mandel, cittadino ungherese. I genitori socialisti e politicamente attivi plasmano la carriera della giovane donna: dopo la fine della guerra e il completamento del percorso formativo come maestra d’asilo, Rösli si spinge oltre le mura di casa per contribuire alla ricostruzione di un’Europa distrutta e ferita. Nel 1946, Rosellina – come la chiamano in Italia – e Werner Bischof si conoscono di sfuggita a Milano. Oltre alla volontà di impegnarsi in cause umanitarie, i due condividono anche una spiccata sensibilità per l’arte e la fotografia. Tornati in Svizzera, si sposano nel 1949. Rosellina si occupa della diffusione dell’opera fotografica del marito.

Quando Werner muore nel 1954 a causa di un incidente mortale durante la realizzazione di un reportage, Rosellina ne conserva l’eredità mantenendo viva la sua arte fotografica con mostre e pubblicazioni. Grazie al suo legame con il collettivo di fotografi Magnum Photos, dal 1956 al 1968 è direttrice dell’agenzia fotografica Magnum Photos Schweiz di Zurigo. Rosellina concepisce la fotografia come un linguaggio universale e si sforza di creare uno scambio internazionale. Nel 1963 sposa il fotografo della Magnum René Burri e porta avanti il suo impegno per la fotografia in questo sodalizio.

Rosellina è tra i membri fondatori della Stiftung für die Photographie (oggi Fotostiftung Schweiz), fondata a Zurigo nel 1971 e che insieme a Walter Binder dirige fino al 1986. Il suo lavoro di mediazione le consente di allestire la prima galleria fotografica permanente in un museo d’arte svizzero – la Kunsthaus Zürich – dal 1976 al 1983. Secondo Rosellina, la fotografia merita di essere messa sullo stesso piano delle altre arti e il valore culturale dell’opera fotografica deve essere mostrato al pubblico.

Grazie a numerose amicizie e contatti in tutto il mondo, Rosellina fa anche parte di una rete professionale di supporto: “Lavorare in team era la cosa più naturale per lei”, afferma Hugo Loetscher. La mostra Rosellina – Vivere per la fotografia presenta con documenti e fotografie l’affascinante opera di una pioniera che ha promosso in modo decisivo il confronto con la fotografia in Svizzera.

Una Mostra del Archivio Rosellina in collaborazione con la Fotostiftung Schweiz. Curato da Tania Kuhn, Archivio Rosellina, e Alessa Widmer, dottoranda dell’Università di Zurigo, in collaborazione con Teresa Gruber, Fotostiftung Schweiz.

Poster

Poster per la mostra Rosellina – Leben für die Fotografie progettato da Müller+Hess (Basilea), stampato da JCM (Schlieren).

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Vedute della esposizione
Ausstellungsansicht «Rosellina – Leben für Fotografie», Fotostiftung Schweiz, 2023 © Fotostiftung Schweiz, Foto: Georg Aerni